Della storia passata del monte e dell’origine del suo nome, il quale nei documenti storici risulta essere stato cambiato più volte, si hanno pochissime notizie fino a quando, nel 1901, il Patriarca di Venezia, Giuseppe Sarto, prima di diventare Pontefice e di assumere il nome di Pio X, vi si recò per portarvi e benedirvi la famosa Madonnina, ancora oggi visibile all’interno del Sacrario.
Il Grappa acquista grande importanza nel corso della Grande Guerra del 1915-1918 quando, nel 1917, diventa il baluardo della difesa delle truppe austriache che, dopo la battaglia di Caporetto, ambiscono alla conquista della riva orientale del Piave e al controllo del Massiccio, poiché esso è il nodo di saldatura fra la linea del Piave e quella degli Altopiani.
Proprio qui, gli attacchi delle truppe austriache, iniziati il 13 novembre e continuati a più riprese per dieci giorni con ingenti perdite di uomini da entrambe le parti, incontrano una fervida resistenza tanto da riconquistare, dopo la battaglia dell’11 dicembre, parte dell’Asolone grazie ad un contrattacco italiano. La primavera successiva la quarta armata italiana, comandata dal generale G. Giardino, subisce una nuova offensiva nemica iniziata la notte del 15 giugno 1918. Nella stessa giornata, le truppe italiane passarono al contrattacco e il 24 giugno ristabilirono la situazione, facendo fallire per la seconda volta l’attacco austriaco che aveva lo scopo di conquistare il Grappa ed aprire la via alla pianura.
Le cime del massiccio, che furono teatro della fase finale del primo conflitto mondiale costituendo un’unica linea con il Piave e l’Altipiano, ripropongono le tracce di trincee e camminamenti a chi si spinge fin lassù a cercare le testimonianze storiche di quell’evento, oltre a rappresentare una vera e propria “miniera” di reperti bellici per la gioia dei collezionisti. Tanto e tale è il materiale raccolto in questi ormai novant’anni dalla fine del conflitto che tutto il nostro territorio montano e pedemontano può vantare numerosi musei e mostre sparsi un po’ ovunque. Ma certamente i segni più rimarchevoli che il paesaggio montano del Grappa offre al turista o all’escursionista curioso di storia sono sentieri di guerra, camminamenti, trincee e mulattiere che percorrono tutti i versanti del massiccio.