Donazioni e bioetica nell’esperienza d’un paziente

Giovanni Spitale, nostro educatore di convitto, ha intrattenuto gli studenti finalisti dei Liceisul tema :

“Il dono delle donazioni. Una prospettiva bioetica.” ( che è il titolo del suo recente libro).

Giovanni Spitale è laureato in Filosofia della Scienza e si occupa in particolare di bioetica. Curioso lettore di opere classiche delle civiltà che hanno “segnato” la storia dell’umanità. Da tempo è affetto da una malattia rara “aplisia midollare idiopatica” e attende da anni un trapianto di midollo compatibile con il suo. Giovanni è impegnato e lavora per estendere la rete dei potenziali donatori di midollo.

“Non sono qui per commiserarmi, in quanto l’argomento mi tocca dolorosamente da vicino. Le mie attuali scelte di vita mi portano con forza e convinzione verso il prossimo che soffre nel fisico, bersagliato da mali guaribili solo se c’è la possibilità di trapiantare organi o tessuti compatibili. Ormai è una missione la mia: ragione, cuore e volontà sono coinvolti, perché è possibile salvare una vita dichiarando in vita la propria volontà di donare organi e tessuti. Si tratta d’una firma su un documento. Ci vuole fegato per fare questo? Ti senti un eroe? Se riconosci l’altro come fratello bisognoso d’aiuto, sei felice di farlo e nulla più.

Quanto mi turbano e mi fanno star male le parole come queste: “Il corpo è mio, e guai chi lo tocca!”. Certo non è un pazzo chi parla così, perché ciò che è tuo, è tuo e di nessun altro. Non so, però, se l’autore di questa dichiarazione, dal tono esasperatamente possessivo, rimarrà sulle sue idee nel momento, non augurabile, in cui si trovasse colpito da malattia guaribile solo con il trapianto di organo o tessuto sano e compatibile. Probabilmente no.

Penso che tutti siate d’accordo che salvare una vita sia un gesto di grande umanità. E credo che uno dei motivi che dovrebbero spingervi a farlo, sia questa considerazione: Dio ti ha donato la vita per realizzare i tuoi progetti in sintonia con i progetti del tuo creatore. E questo succede a tutti gli uomini e donne che vivono sulla faccia della terra. Ma non tutti gli esseri umani sono fortunati: diversi hanno la vita minata da mali che tolgono loro la forza e il sorriso, guaribili, però, con il trapianto di organi e tessuti sani e compatibili. Oggi ciò è possibile per merito della scienza che è in grado di asportare, di conservare e di riutilizzare parti sane del corpo umano di deceduti, e per merito di persone, da sempre animate da spirito umanitario, che hanno deciso di mettere a disposizione della scienza, il proprio corpo, una volta cessato di vivere.”

“La donazione di organi è una nobile cultura, è una scelta di solidarietà ed un’espressione di altruismo.”

E’ uno dei tanti slogan coniati per sensibilizzare la gente sul tema delle “donazioni”. Con questa citazione finale Giovanni ha voluto sintetizzare quanto aveva cercato di dire ai giovani nell’incontro di giovedì 11 febbraio 2016.