Auguri di Buona Pasqua!

Vi invitiamo a leggere la lettera del Direttore Generale, Sileno Rampado, in occasione della Pasqua, vissuta in questo periodo così particolare.

Care Ragazze e cari Ragazzi, Cari Genitori,
Sono state queste giornate che ci hanno visto cambiare abitudini, allontanarci gli uni dagli altri e vivere una dimensione inattesa. Siamo stati chiamati al cambiamento in maniera rapida e decisa. Dall’incredulità iniziale siamo passati forse alla rassegnazione, all’attesa di qualcosa che sembra
tardare troppo a venire.

Cosa ci riservi il futuro, quando tutto questo terminerà, è difficile dirlo. Personalmente sono convinto che ci affacceremo ad un mondo, se non nuovo, diverso e che, se questo momento ci chiede un cambiamento reale, gioca sicuramente un ruolo centrale l’azione educativa.

Papa Francesco continua a richiamarci ad un rinnovato Patto educativo, che metta al centro la persona e la sua dimensione comunitaria. Quelli che stiamo trascorrendo sono giorni in cui dovremmo educarci a guardare alla vita come un luogo dove Dio agisce e parla ad ogni persona, per invitarla a concretizzare quel Bene, che nel nostro quotidiano è realizzabile.

È forse allora consapevolezza il termine chiave. Quanto stiamo vivendo ci sta forzando ad andare in fondo, nella profondità delle nostre esistenze, in fondo a ciò che siamo e a ciò che merita davvero tutta la nostra attenzione. Tutto questo, certamente, genera domande più che risposte. Ma sono proprio le domande, con il loro andare oltre, che aprono, scavando dentro di noi, alla speranza.

Il silenzio, la solitudine, l’immobilità di questi giorni, la fragilità che abbiamo percepito sono sentimenti che dovremmo continuare ad interrogare e dai quali dovemmo farci interrogare perché si possano trasformare in silenzi profondi capaci di generare nuovi significati, in interiorità mature, in scelte che meritino il nostro impegno, in ricerca di fraternità e condivisione.

Siamo di fronte alla possibilità: se vogliamo trarre frutto da questa emergenza dobbiamo alimentare i semi del cambiamento che forzatamente abbiamo vissuto. A questa crisi si può rispondere in due modi: con l’isolamento o con il senso di fraternità e la solidarietà.

Troppe volte in questi giorni abbiamo sentito descrivere l’attuale emergenza come una guerra, una metafora violenta che ci impone di vedere l’altro come nemico. Se dobbiamo usare una metafora, anche forte, preferisco quella dell’imbarcazione colta dalla tempesta. Solo se tutti, come marinai di lungo corso, agiamo con coesione, fianco a fianco, compiendo le giuste azioni, potremo giungere in porto. La sfida che ci attende forse sta proprio qui: ricostruire un’etica collettiva che tenga conto della burrasca che abbiamo trascorso.

La tentazione della chiusura che rischiamo di vivere dovrà confrontarsi con il desiderio di responsabilità, di partecipazione solidale che deve spingerci a ripensare eticamente tutto quanto, a partire dai rapporti familiari, dalle comunità che torneremo a frequentare, fino alla fitta rete di relazioni che ci attende sotto un nuovo volto.

È con questo auspicio che auguro ad ognuno di Voi di trascorrere serenamente la Santa Pasqua.

Un abbraccio fraterno

Il Direttore Generale – Sileno Rampado

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